Quando il paziente e il terapeuta si incontrano

 

L’appuntamento

È importante che sia la persona interessata a prendere direttamente l’appuntamento ed è importante che sia il terapeuta a gestire gli appuntamenti poiché già nel primo contatto terapeuta può avere informazioni utili.

Il Primo Colloquio

Nel primo colloquiosiapprofondisce la situazione problematica del paziente, il suo esordio, la durata, le eventuali ripercussioni sulla vita quotidiana.

Si approfondisce l’anamnesi del paziente chiedendogli di raccontare la propria storia familiare, lavorativa, scolastica e medica, eventuali precedenti interventi psicologici ecc.

Il primo colloquio è un momento di osservazione del paziente, del suo modo di essere e di comportarsi, il suo star male e si iniziano a fare delle ipotesi.

È importante che il terapeuta comprenda sin dall’inizio il quadro emotivo del cliente, la sua sofferenza.

Il Primo colloquio dura in media 60 minuti, sufficienti ad una prima conoscenza reciproca e ad un primo inquadramento delle difficoltà.

Un solo colloquio non è sufficiente per avereun quadro completo della situazione e pertanto sono necessari altri colloqui divalutazione, almeno tre, per avere le informazioni necessarie per stabilire insieme un obiettivo di terapia.

Èimportante che al paziente venga spiegatoil proprio modo abituale di lavorare, la teoria di riferimento, cosa accade nei colloqui successivi, i costi, la durata della seduta, così come sua altri aspetti importanti quali la frequenza, l’interruzione, la comunicazione di eventuali disdette, ecc.

La terapia

Il contratto

Perché utilizzare i Contratti? Per prima cosa perché il terapeuta e il paziente si rapportano su una base di parità e di conseguenza condividono la responsabilità per il cambiamento che il paziente vuole effettuare.

Tutti abbiamo la capacità di pensare e ciascuno è responsabile della propria vita e pertanto spetta al cliente e non al terapeuta cosa vuole dalla propria vita.

Compito del terapeuta è indicare al paziente tutto ciò che è disfunzionale e aiutarlo nel processo di consapevolezza ed autonomia.

Il paziente come il terapeuta è ATTIVO nel lavoro di terapia per stabilire un Contratto, definito da James e Jongeward come un “impegno adulto di effettuare un cambiamento preso con se stessi e/o con qualcun altro”.

Nel Contratto il paziente definisce in modo chiaro quali cambiamenti vuole fare e specifica di essere disposto a contribuire a effettuare questi cambiamenti.

Il terapeuta, da canto suo, dice se è disposto o meno a lavorare con il paziente per ottenere i cambiamenti che desidera e rende nota quale sarà il suo contributo nel processo di cambiamento.

Conclusione della terapia

Cambiamento

L’obiettivo principale di terapia è l’Autonomia che si può raggiungere quando si liberano o recuperano tre capacità: Consapevolezza, Spontaneità e Intimità.

La Consapevolezza è lacapacità di vedere, sentire, provare sensazioni, il gusto e, l’odore come pure impressioni dei sensi.

La persona non interpreta né filtra l’esperienza, è in contatto icone le sue sensazionicorporee oltre che con gli stimoli esterni,

La Spontaneità è la capacità di scegliere da tutta un gamma di emozioni in termini di sensazioni, pensiero e comportamento.

La personaspontanea reagisce al mondo in modo diretto, senza cancellare parti della realtà o reinterpretarli in modo che si adeguino alla propriavisione

L’Intimità significa un’apertacondivisione di emozione tra una persona è l’altra.

Guarigione

La guarigione implica l capacità di imparare progressivamente a fare nuove scelte. Ogni volta che una persona effettua un cambiamento significativo prova una grande ebrezza naturale che può duraresettimane o mesi. È possibile però che unapersona dopo un po’ possa ricadere in vecchie abitudini disfunzionali mala differenza è che si rende conto di cosa sta facendo e allora ritorna alle modalità di cambiamento apprese.

Guarire pertanto non significa cancellare quello che è stato, dato che tutte le esperienze restano storicamente dentro di noi, significa bensì disattivare un sintomo un comportamento e diminuire o eliminare, là dove possibile, l’emotività ad essi legate.