L’Analisi Transazionale, fondata dallo psichiatra Eric Berne, è in primo luogo una Filosofia ed una Teoria.

E’ una filosofia positivista ed umanistica la quale promuove il cambiamento partendo dal presupposto che tutti sono ok, ovvero che tutti sono degni di essere amati e che tutti hanno la potenzialità di autorealizzarsi.

E una teoria della personalità in quanto offre un quadro della struttura psicologica della persona utilizzando il modello degli Stati dell’Io.

È inoltre una teoria della comunicazione e può essere utile nell’analisi delle organizzazioni.

Gli assunti dell’Analisi Transazionale sono:

  1. Ogni individuo è ok: le persone sono uguali tra di loro ed ognuna ha valore in quanto persona, indipendentemente dalla sua razza e dal suo contesto socio-culturale
  2. Ogni persona ha la capacità di pensare e di autodeterminarsi: ognuno può decidere che cosa fare della propria vita ed ha la capacità di crescere e di imparare.
  3. Le decisioni prese possono essere modificate: ciascuna persona prende delle decisioni e ne è responsabile, ed è anche responsabile di cambiarle quando non sono più funzionali.

Il carattere decisionale dell’Analisi transazionale si basa sul ritrovamento e sulla riscoperta di vecchie decisioni, prese nell’infanzia e verificare se siano ancora adattate al qui ed ora.

La decisione di apportare un cambiamento nella propria vita spetta alla persona così come l’obiettivo; poiché siamo noi ad aver deciso il nostro piano di vita nella nostra infanzia, abbiamo anche il potere di cambiarlo, prendendo nuove decisioni in qualsiasi momento.

Nucleo centrale della teoria di Berne è quello di “copione”, da lui definito come “un piano di vita che si basa su una decisione presa durante la prima infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e che culmina con una scelta determinante”.

Un bambino decide il proprio copione tra i 3 e i 6 anni; le decisioni prese rimangono inalterate anche se le situazioni si modificano; con la crescita aggiorniamo continuamente il copione, allo scopo di adattarlo alle nuove realtà che si vive mantenendone inalterato lo schema base.

Spesso le persone hanno un copione limitante e sofferente, un percorso terapeutico può aiutarle a divenire consapevoli del proprio copione e a modificarlo.

Obiettivo della terapia analitico transazionale è il cambiamento che consiste nel raggiungimento dell’autonomia intesa come la somma di tre capacità; acquisizione di consapevolezza (cioè la capacità di vedere, sentire, provare gusto, odorato in quanto pure espressioni dei sensi. La persona è pienamente in contato con le sue sensazioni corporee), spontaneità (capacità di scegliere, reagire al mondo in modo diretto), intimità (aperta condivisione di emozioni).

La guarigione in analisi transazione significa imparare progressivamente nuove scelte, prendere nuove decisioni più adeguate e meno limitanti.

La guarigione dal copione è raro che si verifichi una volta per tutte; la guarigione comporta imparare progressivamente a esercitare nuove scelte più consone al momento attuale.

Campi di utilizzo dell’analisi transazionale

L’Analisi Transazionale è particolarmente indicata in tutte quelle situazioni di disagio psicologico quali crisi esistenziali, blocchi  nelle scelte e nelle decisioni, bassa autostima, difficoltà nelle relazioni interpersonali di coppia o non, difficoltà legate al lavoro, disturbi d’ansia, preoccupazioni ossessive, attacchi di  panico, fobie situazionali e sociali, ansia sociale, malinconia, depressione, dipendenze affettive, dipendenze da cibo e da sostanze, dal lavoro, lutti, separazioni ed eventi traumatici, disturbi psicosomatici che interferiscono negativamente con la vita della persona.

L’analisi transazionale mira ad aiutare la persona a riappropriarsi della spontaneità, ovvero della capacità di reagire in maniera appropriata a quello che accade “qui e ora” accrescendo così la fiducia in se stessi e nelle proprie risorse.

Quando iniziare un’analisi?

  • Quando il malessere interferisce con la vita quotidiana, quando facciamo fatica a concentrarci, lavorare o stare bene con sé e con gli altri
  • Quando evitiamo situazioni o luoghi per il timore che possano crearci dei profondi disagi
  • Quando il disagio psicologico, originato da eventi particolari (un lutto, una separazione o un cambiamento inaspettato) si protrae nel tempo
  • Quando ricorron oattacchi di panicoo stati di ansia, insonnia, tachicardia, disturbi alimentari, disturbi ossessivo compulsivo, depressione (cronica, reattiva, ansiosa), agorafobia, incapacità di frenare azioni aggressive, mancanza di autostima, difficoltà a relazionarsi, ecc

Quanto dura?

La durata è molto variabile e dipende dalla complessità del problema, dalla condizione emotiva individuale, dalle scelte personali.

Più sono complessi gli obiettivi e le situazioni che la persona si prefigge di raggiungere o di superare, più probabilmente sarà necessario impegnare del tempo per raggiungerli.

Occorre chiarire quale obiettivo man mano si vuole raggiungere, il problema portato in terapia e il radicamento che esso ha nella struttura profonda di un individuo.